Concerto di Natale

Giovedì 20 dicembre alle 21, la John Cabot Chamber Orchestra è lieta di invitarvi al concerto di Natale della stagione musicale 2012-2013.

Per l’occasione, nella chiesa di Santa Maria in Domnica (via della Navicella, 10), l’orchestra eseguirà un programma che va da Vivaldi ai giorni nostri sotto la guida di Alessandro Anniballi, con la partecipazione del coro Orazio Vecchi e dei solisti Carmela Maffongelli (soprano), Monica Burgio (contralto), Manlio Pinto (clavicembalo).

Concerto nella chiesa di Santa Maria in Domnica

Giovedì 20 dicembre 2012, ore 21.00
Via della Navicella 10, Roma

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Antonio Vivaldi

Gloria

Samuel Barber

Adagio (Agnus Dei)

Alessandro Anniballi

Missa Brevis

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Alessandro Anniballi, direttore
Carmela Maffongelli soprano
Monica Burgio, contralto

John Cabot Chamber Orchestra

Il concerto di questa sera propone un itinerario nel Sacro attraverso varie epoche. Si inizia con uno dei brani più significativi di Antonio Vivaldi e una delle più luminose opere del barocco italiano. Vivaldi compose più di cinquanta opere sacre, la maggior parte delle quali, come anche la sua musica strumentale, rimaste pressocché sconosciute fino a tutto l’Ottocento.

Con la rinascita dell’interesse per l’antica tradizione strumentale italiana, e con il contributo di alcuni dei più importanti compositori della “generazione dell’Ottanta”, in primis Alfredo Casella e Gianfrancesco Malipiero (la cui edizione è alla base, con qualche variante relativa all’organico, dell’esecuzione di questa sera), ha luogo la cosiddetta rinascita vivaldiana. Il Gloria RV 589 ebbe la sua prima esecuzione moderna nel 1939, nel corso della Prima Settimana Vivaldiana dell’Accademia Chigiana di Siena, organizzata appunto da Casella. Fu un successo e da allora esso è diventato uno dei brani più eseguiti di tutto il repertorio corale.

Vivaldi compose il brano probabilmente nel 1716, durante il suo incarico come maestro di cappella all’Ospedale della Pietà di Venezia. Il risultato è una composizione splendida ed eterogenea, in cui si alternano pagine luminosissime (il Gloria in excelsis Deo iniziale e il “gemello” Quoniam finale) e dolorosamente tragiche (Et in terra pax), numeri solenni (i fugati Propter magnam gloriam tuam e Cum Sancto Spiritu, il coro Domine Fili unigenite), elegantemente virtuosistici (il duetto Laudamus te e l’aria per contralto Qui sedes ad dexteram Patris) e intimistici (le splendide pagine del contralto Domine Deus e Domine Deus, Agnus Dei con interventi del coro), in cui gli stili e i linguaggi si mescolano come i colori su un luminoso affresco barocco.

I tre brani tratti dalla Missa brevis del nostro direttore e compositore Alessandro Anniballi nascono nel 2001 per il coro Orazio Vecchi, al quale sono dedicati. Sono da considerare degli studi su alcuni stilemi compositivi tipici della musica antica, dal gregoriano (Kyrie) agli organa medievali, brani costruiti su due voci che cantano parallelamente a distanta di una quarta o una quinta (Agnus Dei), fino al corale luterano (Sanctus).

L’Agnus Dei di Samuel Barber è la trascrizione per coro a otto voci del famoso Adagio per archi, compiuta dallo stesso compositore americano nel 1967. La scelta del testo della messa, canto di immolazione e di redenzione, si adatta perfettamente al contesto emotivo creato dalla musica rendendo esplicito una richiesta di pietà per l’uomo e le sue miserie. Dopo il climax dinamico e melodico realizzato grazie ad un ampio dispiegamento polifonico delle voci, il brano si conclude in pianissimo sulle parole miserere.

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